Tindari, luogo di eccezionale bellezza

Tindari si trova in provincia di Messina, in Sicilia.
Situata su un promontorio costiero che si sporge a picco sul Mar Tirreno e sulla Riserva naturale orientata dei laghetti di Marinello, è un luogo di eccezionale bellezza!

Personalmente sono molto legata a questa splendida cittadina, in quanto vi ho trascorso per molti anni le vacanze estive.
Inoltre da il nome ai miei nonni Tindara e Tindaro, che abitano proprio qui vicino.

Detto ciò, con questo articolo voglio farvi conoscere questo posto fatto di arte, cultura, mito e paesaggi naturali unici!

Storia di Tindari

La città di Tindari venne fondata da Dionisio I di Siracusa nel 396 a.C. come colonia di mercenari siracusani che avevano partecipato alla guerra contro Cartagine.
Prese il nome di Tyndaris, in onore di Tindaro, re di Sparta.

Presa da Augusto nel 36 a.C., divenne colonia romana con il nome di Colonia Augusta Tyndaritanorum, una delle cinque della Sicilia.
Cicerone la citò come “nobilissima civitas“.

Nel I secolo d.C. subì le conseguenze di una grande frana e nel IV secolo fu soggetta a due terremoti distruttivi.

Sede vescovile, nel 535 venne conquistata dai Bizantini e nel 836 cadde nelle mani degli Arabi dai quali venne i distrutta.

Santuario di Tindari

Il Santuario di Tindari, divenuto Basilica papale minore l’8 settembre 2018, si trova all’estremità orientale di un promontorio, a strapiombo sul mare.

La devozione alla Madonna del Tindari è senza dubbio tra le più antiche devozioni mariane in Sicilia!

La statua della Madonna Nera, scolpita in legno di cedro, è di epoca imprecisata, forse giunta qui dall’Egitto tra VIII-IX secolo.
La Madonna seduta nella posizione di una Regina in trono, regge in braccio il Bambino Gesù e ha una corona in testa.
Essa ha il volto lungo, presente anche in altre raffigurazioni orientali e africane, ma raro tra le statue religiose in occidente.
Alla base della statua vi è la scritta Nigra sum sed formosa che riprende il Cantico dei cantici, tradotto “sono bruna ma bella”.

Il santuario ha una storia travagliata e venne ampliato con la costruzione di una nuova chiesa più grande consacrata nel 1979.
Nella parte esterna a ridosso del presbiterio, si trova l’originaria chiesa della Madonna nera, una chiesa nella chiesa, accessibile solo in determinati periodi dell’anno e in determinati orari giornalieri.

Al suo interno sono presenti meravigliosi affreschi e grandi mosaici!

La festa del santuario e della Madonna del Tindari si svolge ogni anno tra il 7 e l’8 settembre.

Madonna del Tindari

Resti archeologici

I primi scavi risalgono al 1838, durante i quali sono stati rinvenuti mosaici, sculture e ceramiche, oggi conservati in parte nel museo locale ed in parte nel Museo archeologico regionale di Palermo.

I resti della città antica si trovano nella zona archeologica, in un discreto stato di conservazione.

I resti delle mura di cinta attualmente visibili sono dovuti ad una ricostruzione del III secolo a.C., che ripercorre una cinta precedente contemporanea alla fondazione.
Essa venne completata sul lato verso il mare e rimaneggiata in epoca tardo imperiale e bizantina.

Il teatro venne costruito in forme greche alla fine del IV secolo a.C. e rimaneggiato in epoca romana.

Nell’area urbana è presente un intero quartiere romano con tanto di terme, tabernae e domus, che in alcune stanze conservano ancora la pavimentazione musiva.
A causa della pendenza del terreno, i diversi edifici che lo compongono erano costruiti su terrazze a diversi livelli.

Laghetti di Marinello

Alla base del promontorio si trova una zona sabbiosa con una serie di piccoli specchi d’acqua, la cui forma si modifica in base ai movimenti della sabbia spinta dal mare: è la spiaggia di Marinello, detta anche “mare secco”.

Alla spiaggia di Marinello vi sono legate diverse leggende.

Secondo una di esse la spiaggia si sarebbe formata miracolosamente in seguito alla caduta di una bambina dalla terrazza del santuario, ritrovata poi sana e salva sulla spiaggia appena creatasi per il ritiro del mare.
La madre della bambina, una pellegrina giunta da lontano, in seguito al miracolo, si sarebbe ricreduta sulla vera natura miracolosa della scultura, della quale aveva dubitato a causa dell’incarnato scuro della Vergine.
La lingua di sabbia in passato era simile alla sagoma di una madre che abbraccia il suo bambino.

Il sentiero Coda di Volpe collega la Riserva Naturale Orientata dei Laghetti di Marinello all’antica città di Tindarys, percorso utilizzato come via di pellegrinaggio al santuario mariano.
Il sentiero, che a tratti attraversa o delimita aree coltivate ad uliveto e agrumeto, è caratterizzato da macchia mediterranea, offre spettacolari paesaggi del Golfo di Patti ed incantevoli viste sulle Isole Eolie, un panorama mozzafiato sulla catena dei Peloritani e sulla Penisola di Milazzo, spazia sull’area portuale di Oliveri e offre uno scenario unico del sistema lagunare di Marinello.

laghetti di Marinello


Escursioni a Tindari

Puoi raggiungere Tindari in autonomia oppure affidarti ad escursioni organizzate come questa:

In provincia di Messina si trova anche la splendida Taormina con il suo teatro antico!

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