Ho sognato l’Asia, ed in particolare la Thailandia, per molto tempo. Ne ho parlato spesso a Vincenzo, il mio compagno, fino a quando in un freddo e piovoso giorno d’inverno del 2016 ci siamo decisi: è arrivato il momento di richiedere il passaporto e spiccare il volo verso paradisi lontani!
Emozionati cerchiamo informazioni su internet, per esempio su come è il clima in Thailandia in estate. Leggiamo che il clima ad agosto è migliore nelle isole del Golfo del Siam, quindi Koh Samui, Koh Phangan o Koh Tao, ma il nostro budget è basso e i voli per quella zona al momento sono un po’ troppo costosi per noi.
Così prendiamo in considerazione Phuket, nel Mare delle Andamane. Ad agosto ci saremmo ritrovati nel bel mezzo della stagione dei monsoni: secondo molti avremmo dovuto fare i conti con un caldo umido soffocante e piogge torrenziali. Inizialmente ci siamo scoraggiati, ma poi abbiamo guardato i prezzi e subito i nostri volti sono stati illuminati dai nostri sorrisi. Ci siamo guardati negli occhi ed in quell’istante abbiamo sentito dentro di noi che saremmo andati in Thailandia! Prenotiamo ed incominciamo a viaggiare con la mente e con il cuore, immaginando come sarebbe stata la nostra prima volta al di fuori dell’Europa.
Phuket, agosto 2017
Dopo mesi d’attesa arriva la notte prima della partenza. Non riusciamo a dormire, l’emozione prima di un viaggio tanto desiderato è qualcosa di indescrivibile. All’alba raggiungiamo l’aeroporto e dopo circa 12 ore di volo (con scalo a Dubai), dal finestrino riusciamo a intravedere qualcosa. Uno scenario di grande fascino è sotto di noi: è il Mare delle Andamane costellato di piccole isole tropicali. Incredibile, ce l’abbiamo fatta. Siamo in Thailandia!
Usciamo dall’aeroporto, l’aria è davvero molto calda e umida, il cielo è di un azzurro intenso ed il sole splende!
Prendiamo un taxi: la tassista è una donna thailandese sorridente e gentile e le chiediamo di accompagnarci verso il sud dell’isola, a Kata beach, dove scegliamo di alloggiare. Durante il tragitto vediamo i tipici autobus aperti, piccole bancarelle di frutta tropicale ai bordi della strada e famiglie intere che si muovono in 4 tutti su un unico scooter (su uno addirittura c’è anche il cane!).
Kata Beach
Arrivati a Kata beach, paghiamo e salutiamo l’amichevole tassista, ci giriamo e restiamo a bocca aperta davanti a tanta meraviglia. Una spiaggia di sabbia finissima e dorata, un mare turchese e bellissime palme da cocco. Ci innamoriamo immediatamente di questi scorci esotici.

Soggiorniamo presso lo Sugar Marina Resort Fashion, dove ci troviamo molto bene: ci basta attraversare la strada per essere già in spiaggia! C’è poi un’ottima offerta di ristoranti dove mangiare buon pesce fresco spendendo pochi baht, negozi di souvenir e centri benessere.
Al tramonto in spiaggia ci sediamo sulla sabbia morbida e, sorseggiando una Singha Beer, ci godiamo lo spettacolo del sole che dipinge tutto di rosso.
Alla sera i bordi delle strade si animano di bancarelle di street food, dove il cibo viene preparato al momento davanti ai nostri occhi: c’è davvero l’imbarazzo della scelta! Non resistiamo alla tentazione e prendiamo uno squisito pancake alla banana e un gustosissimo gelato fritto arrotolato al cioccolato. Lo street food in Thailandia è un’esperienza che va assolutamente vissuta.
In spiaggia poi assistiamo allo spettacolo di alcuni ragazzi thailandesi che mostrano la loro bravura nei giochi con il fuoco.

Ma i veri protagonisti della serata sono variopinti taxi scoperti ai lati, dotati di luci colorate ed impianti audio potentissimi tanto da sembrare piccole discoteche che se ne vanno in giro a velocità folli: i tuk tuk. Contrattiamo il prezzo con l’autista per farci portare fino a Patong Beach e via, si parte! Il tuk tuk ha colori sgargianti, musica al massimo volume e sfreccia a tutta velocità. L’autista thailandese sorride e noi, un po’ preoccupati ed un po’ divertiti, con l’aria fresca che ci accarezza il viso, ridiamo a crepapelle. Un’esperienza a dir poco adrenalinica!

Big Buddha, Wat Chalong e Phuket Town
Una mattina decidiamo di raggiungere il Big Buddha, un’enorme statua alta 45 metri di colore bianco situata sulla cima della collina più alta di Phuket. Fa molto caldo, l’aria è umida e per raggiungerla affrontiamo una strada in salita e una grande scalinata. Ma la nostra fatica viene ripagata dalla bellezza del panorama che ammiriamo da lassù e dalla serenità che permea l’aria.
Ci dirigiamo poi verso il Wat Chalong, il tempio buddhista più importante dell’isola. Ci togliamo le scarpe ed entriamo a piedi nudi. Questa è la prima volta che facciamo un’esperienza simile: sarei voluta rimanere lì ancora un po’, con i piedi scalzi che baciano il pavimento, avvolta in un’atmosfera spirituale.
Per pranzo ci rechiamo a Phuket Town, dove gustiamo un buon pasto spendendo pochi bath. Qui ammiriamo i colorati edifici dall’architettura coloniale portoghese e le botteghe degli artigiani.
Fa davvero molto caldo, così torniamo nella nostra amata Kata Beach per goderci il mare e dopo cena ci abbandoniamo ad un rilassante massaggio in uno dei tanti centri benessere della zona.

Phi Phi Islands
Il motivo principale per cui ho desiderato tanto venire in Thailandia è che volevo visitare a tutti i costi le isole Phi Phi. Mi sono innamorata di queste isole solo a guardare le foto su internet e ho desiderato talmente tanto questo momento, mi sembravano così tanto paradisi lontani, che ora che è arrivato non riesco a crederci. Le ho sempre immaginate come un paradiso naturale con scogliere a picco su un magnifico mare verde smeraldo, ricoperte da una vegetazione tropicale, con spiagge di sabbia bianca e circondate da una barriera corallina.
Al Royal Phuket Marina saliamo su un motoscafo e dopo poco più di un’ora di navigazione vediamo in lontananza delle sagome. Sono loro! Sono le Phi Phi Islands!
Ci avviciniamo sempre di più ed il mio cuore batte sempre più forte. Che spettacolo ragazzi! Siamo entrati nella Phi Lee Lagoon, una laguna davvero magica, con un suo mare luminosissimo. Ci tuffiamo per fare snorkeling per la prima volta in vita nostra e ripartiamo alla volta della famosa Maya Bay.
Il motoscafo si ferma, scendiamo ed i miei piedi affondano nella soffice e bianca sabbia. Appena mi giro mi ritrovo davanti ad una baia di una bellezza disarmante. Per me è magia pura, è ancora più bella di come me l’ero immaginata: non avevo mai visto nulla del genere prima. Sono così grata!
Raggiungiamo infine un’altra isola dai colori tropicali: Bamboo Island, un vero paradiso terrestre dove restiamo fino a poco prima del tramonto. Torniamo a Phuket con il cuore colmo di gioia e gratitudine.
Puoi leggere tutto il racconto della nostra giornata alle isole Phi Phi cliccando qui.

Baia di Phang Nga
Un’altra bellissima escursione a cui abbiamo partecipato è stata quella alla Baia di Phang Nga. Qui ammiriamo una natura autentica e spettacolari formazioni calcaree, navighiamo in canoa ed esploriamo grotte nascoste. Visitiamo anche un villaggio di palafitte dove osserviamo come vivono gli zingari di mare e l’isola di James Bond.
La Baia di Phang Nga si trova nel Parco Nazionale Ao Phang Ng e trovo che sia un tesoro naturalistico dalla bellezza surreale da custodire. Scopri la nostra giornata nella Baia di Phang Nga a questo link.

Kathu
L’ultimo giorno a Phuket lo abbiamo dedicato alla scoperta di una zona rurale poco battuta dai turisti: Kathu. Qui facciamo trekking nella giungla ascoltando i suoni degli animali e delle cascate. Arriviamo fino ad un centro benessere nascosto immerso nella fitta vegetazione, dove decidiamo di farci fare un massaggio. Un’esperienza unica. Indescrivibile. Sdraiati all’aria aperta nel bel mezzo della giungla, con il profumo dell’olio di cocco che viene utilizzato per massaggiarci e con sottofondo il canto degli uccelli. Uno dei momenti più belli di questo viaggio verso paradisi lontani.

Lezioni imparate in viaggio
Viaggiare per me è imparare e crescere. Durante il mio primo viaggio verso paradisi lontani ho imparato diverse lezioni, tra cui il beneficio del trascorrere tempo nella natura, la gratitudine e la fiducia.
Ho compreso come la felicità si trovi nelle piccole cose e come basti davvero poco per sentirsi meglio. Ho provato su me stessa come immergersi nella natura, anche solo per poco tempo, abbia dei benefici su mente e corpo.
Viaggiando in paradisi lontani, lontana dalle rotte turistiche mi sono ritrovata di fronte a realtà che non avevo mai preso in considerazione prima e mi sono resa conto di quanto io sia privilegiata rispetto a chi sta vivendo in condizioni di estrema povertà. Così ho imparato a ringraziare più spesso. Ho imparato ad essere grata per tutto ciò che ho e per tutto ciò che mi accade.
Un grazie che viene dal cuore, pronunciato con amore e sincerità, è in grado di fare miracoli. Può cambiare l’umore e la giornata di una persona, soprattutto se questa sta vivendo una situazione particolarmente dura e difficile. Aiuta ad avere una visione più ottimistica della vita, in quanto richiama l’attenzione su ciò che di positivo accade.
Dire “grazie” è semplice e liberatorio. Ognuno di noi può prendersi un momento ogni giorno per ringraziare anche delle cose più piccole.
Se vuoi se vuoi saperne di più su Phuket leggi il mio articolo a questo link, in cui ti fornisco tanti consigli utili per una vacanza su quest’isola nel sud della Thailandia.
Continua a seguirmi per viaggi sempre nuovi in paradisi lontani 😉
Ho odiato Phuket profondamente, lo confesso 😂
Ho alloggiato proprio a Kata beach a maggio 2019 e per fortuna ci sono stata solo 3 giorni. Per me è stata l’esperienza asiatica più lontana dalla vera Asia. Mi è piaciuto comunque leggere il vostro articolo ed è proprio questo tipo di racconto che mi ha spinto li. È bello però che ad ognuno piacciano cose diverse 😊😊
Da una parte mi dispiace che non ti sia piaciuta, dall’altra parte è vero che ognuno ha i propri gusti e fa esperienze diverse 🙂